Sab07122024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Messaggio di Mons. Santoro per la festa della Santa Pasqua

Il messaggio di auguri di Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo Metropolita di Taranto, per la Santa Pasqua 2023.

«Qual è il vero messaggio della Pasqua al di là dell’invito alla speranza, alla solidarietà, all’impegno con gli ultimi alla lotta contro le ingiustizie? Cose tutte che si proclamano anche senza la fede cristiana?

È l’annuncio che con la risurrezione di Gesù Nazareno la morte è stata sconfitta e che il nostro destino non è “l’infinita vanità del tutto”, come dolorosamente affermava Leopardi  pur desiderando l’infinito? È possibile la vittoria sul nulla? E non per i dotti, ma per le persone comuni che piangono la morte dei loro cari; per chi ha visto i propri figli affogati nel Mediterraneo e desidera la carezza di una consolazione? Come è possibile che nella nostra breve storia si introduca qualcosa di eterno?

Il mattino di Pasqua è davvero l’inizio di una novità radicale nella storia? I vangeli ci dicono di sì e proclamano qualcosa di più e di diverso del puro desiderio naturale di permanere e di non scomparire. Ma cosa è accaduto quel mattino? Certamente non è sbucato dal nulla, ma tutta la vita del Nazareno proclamava una differenza, una pienezza incomparabile con tutto il resto. Stare con Lui era bello; superava in ogni aspetto la saggezza degli scribi e la rigida giustizia dei farisei.  Gesù era uno come noi, ma era anche chi diceva: “Ti sono perdonati i tuoi peccati, alzati e cammina”, invitava a non affondare nella tristezza. E diceva anche: “Che vale all’uomo guadagnare il mondo intero se poi perde la sua vita”? Come anche la sua anima, aggiungo?

Il mattino di Pasqua è avvento qualcosa di definitivo: dentro la nostra storia c’è un punto definitivo, il crocifisso e risorto che illumina tutto il resto. Le lacrime dell’Addolorata e di tutte le mamme e dei papà che perdono i figli ci sono ancora, ma la vittoria del Signore tocca il tempo e la comunica alla Maddalena, agli Apostoli, e da loro a noi, come un flusso di vita inarrestabile. È più grande di noi, non è qualcosa inventato da noi. Per noi sarebbe impossibile, è frutto della potenza del mistero che si comunica sensibilmente. Il mattino di Pasqua è l’inizio di un cammino attraverso tutta la storia.

Da quel mattino e dal dono dello Spirito è nata l’esperienza dei testimoni di Gesù che giunge sino a noi nel segno fragile, e allo stesso tempo irriducibile, al mondo che è la Chiesa ora guidata da papa Francesco e diffusa nel mondo. E il Papa testimonia oggi che questa vita nuova è per tutti, fonte di misericordia, solidarietà di pace, anche nelle contraddizioni del presente».

 

 

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