Dom06102024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

IV e V Commissione ha approvato a maggioranza il Disegno di Legge per prevenire e ridurre il rischio incendi

La V Commissione consiliare riunita in seduta congiunta con la IV Commissione ha approvato a maggioranza, con l’astensione di Forza Italia, M5S e Area Popolare, il disegno di legge recante “Norme in materia di contrasto agli incendi boschivi”. Per consentire la discussione del provvedimento nella prossima seduta di Consiglio, il testo è stato licenziato nella formulazione originale, con l’intesa di sottoporre gli emendamenti presentati dai commissari al vaglio degli uffici tecnici degli assessorati competenti (Agricoltura e Protezione Civile).

La legge, che ha l’obiettivo di prevenire e ridurre il rischio incendi attraverso azioni che ne limitino il potenziale innesco e ne mitighino i danni conseguenti, abroga la legge regionale 15/1997 "in quanto non in linea con le attuali problematiche di carattere ambientale e di protezione civile e perché consente la bruciatura delle stoppie in periodi dell’anno in cui è più altro il rischio incendi”. Inoltre si coordina con le norme regionali e statali, quali la legge quadro sugli incendi boschivi e altre norme di tutela ambientale e conferisce completa coerenza al decreto che il presidente della Giunta regionale emana ogni anno per la dichiarazione del periodo di grave pericolosità degli incendi nella Regione Puglia. In particolare estende il periodo di divieto di bruciatura di residui di materiale vegetale derivante dall’attività agricola e forestale, fissandolo nell’arco compreso tra il 1° giugno e il 30 settembre. 
Su questo aspetto ha richiamato l’attenzione la Coldiretti Puglia, ascoltata dalla Commissione in apertura dei lavori, insieme al direttore del Parco dell’Alta Murgia. Coldiretti ha chiesto infatti di rivedere i termini temporali previsti dalla nuova norma in modo da consentire alle imprese agricole di bruciare le stoppie nelle aree di ringrano e della colture di secondo raccolto nel periodo utile, considerato che si tratta - hanno spiegato - di una procedura che non solo determina minori problemi per la coltivazione successiva ma, dal punto di vista della tutela ambientale, limita il ricorso a diserbanti chimici e svolge funzione di piro controllo, distruggendo i patogeni presenti sul terreno. 
Il direttore del Parco dell’Alta Murgia ha invece sottolineato le difficoltà di integrazione delle diverse politiche in materia di tutela ambientale e agricoltura, chiedendo interventi maggiori per l’attività di avvistamento e prevenzione degli incendi nelle aree naturali protette.