Sab12102024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Occorrono indagini serie per chiarire se a sbagliare è stato l'ospedale o l'Asl BAT

Sia accertato con indagini serie se le colpe dell'atto discriminatorio compiuto nell'ospedale di Barletta siano del reparto oncologia oppure della direzione dell'Asl BAT. Lo chiede Giancarlo Vincitorio, coordinatore regionale di Alleanza italiana Stop 5G, che fornisce ora pure la prova che spiega quanto sia stata totalmente sbagliata la decisione dell’ospedale di impedire l’accesso alle cure oncologiche ospedaliere ed aggiunge che è giusto che l’attenzione resti alta sul caso dei coniugi respinti dal reparto oncologia dell’ospedale Dimiccoli di Barletta soltanto perché sprovvisti di green pass. Vincitorio spiega che c’è una nota esplicativa a firma di Vito Montanaro, direttore del dipartimento regionale Promozione della Salute, in cui si ribadisce che “non è mai stato precluso l’accesso ai pazienti per l’erogazione della prestazioni di specialistica ambulatoriale, anche se privi di green pass o tampone” e pertanto invita i direttori delle Asl “a verificare tempestivamente le procedure messe in atto, in modo tale da garantire l’erogazione delle prestazioni senza alcuna limitazione all’accesso in tutte le strutture ospedalieri e territoriali”.  “E’ un documento – commenta Vincitorio - che chiarisce meglio la precedente disposizione impartita dallo stesso dipartimento il 6 gennaio, cioè prima di giorno 18 in cui si è verificato il grave atto discriminatorio nei confronti della coppia barlettana. E’ una presa di posizione netta quella di Montanaro che sgombra il campo da ipotesi equivoche. Io ero già convinto che in ospedale avessero sbagliato ma ora a dirlo sono pure i vertici della sanità regionale”.

Va ricordato che il commissario straordinario dell’Asl BAT, l’avvocato Alessandro Delle Donne, ha disposto una commissione interna d’indagine per accertare i fatti ma Vincitorio contesta anche questa decisione. “E’ giusto che si faccia chiarezza e siano accertate le responsabilità di quanto purtroppo accaduto ma la commissione non può essere quella annunciata da Delle Donne. Se fosse così ci sarebbe un grave conflitto d’interesse. Infatti c’è da verificare anche quali colpe potrebbe avere proprio Delle Donne in queste vicenda e di conseguenza non può essere lui a stabilire chi deve indagare. Occorre che la commissione sia super partes, che sia nominata ad esempio dal presidente della Regione Michele Emiliano o da Montanaro e che veda la partecipazione anche di chi possa rappresentare gli interessi di coloro che la discriminazione l’hanno subita”.

Vincitorio, che difende i diritti negati della donna “elettrosensibile” esonerata dalla vaccinazione, evidenzia che il caso fu da lui denunciato al direttore generale dell’Asl Bat il 23 gennaio ma che è stato necessario che se ne occupasse l’Ansa il 27 gennaio per registrare una prima reazione dell’Asl. “Ora si dovrà accertare – afferma Vincitorio - cosa abbiano fatto concretamente Delle Donne e gli altri vertici dell’Asl BAT per verificare e affrontare questo caso anche in quei 5 giorni e si dovrà verificare se tutte le strutture sanitarie, compreso il reparto di oncologia dell’ospedale Dimiccoli, erano stati informati prima del 18 gennaio delle disposizioni di garantire l’erogazione dei servizi pure a quanti fossero privi di green pass o tampone ed infine si dovrà accertare se successivamente al chiarimento fatto da Montanaro il commissario Delle Donne abbia dato ordine di verificare in ogni struttura il rispetto dei diritti invece negati alla coppia barlettana. Appare evidente che queste indagini debbano essere svolte da persone estranee, per conoscenza o ruolo di subalternità, dall’attuale commissario Delle Donne”.